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Rassegna stampa 20 Febbraio 2019

Sesso, da chi siamo attratti (e perché)? Ce lo dice la semiotica

Writen by admin@xchannel

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Fonte: GQ Italia

Ogni epoca ha avuto i suoi sex symbol: da Paul Newman e Brigitte Bardot a Richard Gere e Kim Basiger e Jhonny Depp o Sharon Stone, per fare solo alcuni esempi di icone sexy che hanno popolato e popolano i sogni di milioni di spettatori. Ma chi sono i sex symbol 3.0 nellì’epoca degli influencer? E perché sono percepiti come tali? La risposta ha provato a darla XChannel, società di marketing e comunicazione cross-canale, che ha indagato nel mondo della sensualità e dei suoi ‘rappresentanti’.

Viaggio alle origini del sex symbol

Tradotto in italiano perde decisamente la sua efficacia: parlare di “simbolo sessuale” al posto di “sex symbol”, ammetteranno anche i puristi che non è la stessa cosa.
Se dobbiamo definire istintivamente l’immagine di Angelina Jolie o di Brad Pitt, “sex symbol” è il primo modo che viene in mente a molti perché sintetizza in maniera perfetta l’idea di attrattiva sessuale che suscitano i personaggi, attenua il significato da manuale di psicanalisi e si riprende la giusta leggerezza che serve quando ci riferiamo a personaggi famosi appartenenti allo star-system.

Cosa ci attrae (davvero) in un sex symbol

La ricerca di X Channel arriva applicando in modo innovativo i principi della semiotica, la scienza che si occupa dello studio dei segni e il modo in cui questi generino differenti significati (un punto esclamativo su un cartello ci dice di prestare attenzione), alle ricerche netnografiche, arrivando ad individuare quale sia il quid quintessenziale della seduzione da parte di alcuni individui verso la maggioranza di noi stessi.

Procediamo per fasi: partendo dalla definizione di sex symbol “un personaggio famoso, maschile o femminile, che per le sue virtù fisiche sia in grado di suscitare l’attrazione sessuale in individui terzi” (Wikipedia docet), la domanda posta è stata: chi può essere considerato tale? La risposta è arrivata da un campione di utenti web, composto da uomini e donne di un’età compresa tra i 24 e i 50 anni, attraverso un questionario netnografico(ovvero, costruito con il metodo etnografico e diffuso attraverso la rete) che chiedeva 4 nomi.

La prima fase della ricerca ha dunque identificato due cluster (femminile: Jennifer Aniston – Kate Moss – Penelope Cruz – Angelina Jolie; maschile: Bradley Cooper – Michael Fassbender – Leonardo Di Caprio – Brad Pitt) che sono stati misurati su una ‘mappa semantica‘ o “quadrato semantico” appositamente predisposta per capire finalmente quali sono i motivi delle preferenze espresse.

La semiotica e il vecchio adagio “non è bello ciò che è bello, ma ciò che piace”

La mappatura ha rivelato le relazioni “segrete” che rappresentano i “tipi” in campo amoroso attraverso la lettura delle forze in campo semantico (su tutte contrarietà, implicazione e negazione), permettendo finalmente di decifrare le regole dell’attrazione che, è il caso di dirlo, entrano in gioco quando si tratta di sexiness.

In amore pur immaginando di avere un modello, non è sempre vero che si desideri soltanto quello. Dal gioco del “quadrato semiotico” (che gioco non è, in verità) ciò che possiamo intuire è che ogni “tipo” è legato agli altri in qualche maniera e noi ne siamo attratti per delle componenti che esulano dai motivi che immaginiamo. Non perché è bella, non perché ha un fisico da paura, o almeno non soltanto per quello.

Il sex symbol spesso è il ruolo che interpreta: chi ha scelto Angelina Jolie è sicuramente affascinato dalle belle misteriose e un po’ dark. Ma se Jolie interpretasse “Friends”? Forse sarebbe stata scelta da chi ha votato Jeniffer Aniston. Il quadrato semiotico, mette in luce il fatto che “chi ha qualcosa” cerchi allo stesso tempo il suo contrario: del resto lo stesso Brad Pitt, per esempio, ha lasciato una donna per un’altra di genere totalmente opposto.

Insomma i sex symbol sono anche stereotipi, che riportati alla realtà ci possono far capire qualcosa di più profondo di noi stessi: in amore vale tuttole regole dell’attrazione sono infinite e ciò che il quadrato semiotico, nella sua complessità per chi non ha dimestichezza con la filosofia, intende dire è che la domanda “ma qual è il tuo tipo”, è una domanda che non ha risposta.

Quindi, quando guarderete la vostra partner sappiate che anche in lei c’è un po’ di Angelina Jolie e un po’ di Jennifer Aniston. Piuttosto stupitela e, almeno per una sera, presentategli il Brad Pitt o il Fassbender che c’è in voi.

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