Uomini che piacciono alle donne e agli uomini. Sono questi i protagonisti della seduzione, tra vecchi e nuovi modelli di bellezza, che rispettano o infrangono le regole estetiche, talvolta stabililendo nuovi standard di fascino. Mai sentito parlare degli «skrr-sexual»?
Esistono ancora i sex symbol? Secondo la descrizione più diffusa si tratterebbe di persone di grande popolarità, con particolari caratteristiche fisiche che le rendono sessualmente attraenti. Il termine, usato per la prima volta negli anni cinquanta per attrici come Marylin Monroe, Brigitte Bardot e Raquel Welch, donne desiderabili del grande schermo nel periodo della ripresa del dopo-guerra anche simbolo di emancipazione femminile, ha ricevuto nel tempo un ampliamento d’accezione.
Negli anni è stato utilizzato per indicare modelli di bellezza maschile, l’archetipo degli amanti cinematografici, da Rudolph Valentino, che aveva causato vera e propria isteria tra le sue fan, ai successivi Gary Cooper e Clark Gable, per arrivare a James Dean, il bad boy, e a Elvis Presley, che sull’epitaffio è stato ricordato come «l’uomo che ha portato sfacciata, volgare frenesia sessuale alle arti popolari in America».
DAL SEX SYMBOL HIP HOP A QUELLO ITALIANO
Ovviamente a questi esemplari così canonicamente classici si affiancano le eccezioni che confermano la regola. I sex symbols contemporanei, fuori dagli schemi, come Travis Scott, fidanzato di Kylie Jenner, definito «skrr-sexual», dal suono onomatopeico dell’hip-hop, ultima generazione di maschio sexy che emerge dalla scena trap, membro di una gang e con look poco curato. A questa tipologia molto americana, si contrappone una tutta nostrana, Alberto Angela, nuovo fenomeno televisivo e social, ormai soprannominato «Meraviglia d’Italia», che conquista per il suo look stropicciato da intellettuale. Un modello estetico che soppianta quello dello «spornosexual», maschio alla Chris Evans, super palestrato e ossessionato dalla cura del corpo, per postare selfie cattura-likes.
IL RITORNO DELL’UOMO DEI SOGNI (TRA LE LENZUOLA)
Il concetto di sex symbol, che sembrava essere tramontato, è così tornato alla ribalta grazie a recenti ricerche condotte da XChannel, società italiana di marketing e comunicazione che ha analizzato i dati della rete, attraverso la semiotica generativa, scienza dei segni e dei contenuti, letti e interpretati all’interno di uno specifico ambito socio-culturale e la netnografia, la disciplina che studia le dinamiche relazionali, le opinioni, le abitudini e i gusti degli utenti dei social network.
Risultato? Sono state individuate le caratteristiche degli individui che oggi, nell’era dei social, rappresentano i moderni sex symbols. La conferma di queste ricerche è stata poi incrociata con un sondaggio tra uomini e donne tra i 24 e i 50 anni che hanno descritto il loro sex symbol al maschile come: forte e maturo alla Brad Pitt versus il toy-boy alla Leonardo Di Caprio, ma anche affidabile e introverso come Bradley Cooper, oppure sexy e intellettuale alla Michael Fassbender. I modelli di uomo che piacciono e che cadono nella categoria oscillano all’interno di questo quadrato semiotico che descrive gli attributi di attrattività a cui gli intervistati si relazionano.